In ogni ambiente lavorativo, la sicurezza è una priorità. La predisposizione di un piano di evacuazione efficace rappresenta uno degli strumenti fondamentali per garantire la protezione delle persone in caso di emergenza.
Ma cos’è esattamente un piano di evacuazione? Chi è obbligato a redigerlo e secondo quali criteri?
In questo articolo approfondiamo tutto ciò che è necessario sapere, comprese le prove di evacuazione, gli obblighi normativi e la formazione richiesta per gli addetti antincendio.
Cos’è un piano di evacuazione
Il piano di evacuazione è un documento tecnico-organizzativo che definisce le procedure da seguire in caso di emergenza per garantire un’uscita ordinata, sicura e tempestiva delle persone presenti in un edificio. Rientra nel più ampio Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE), che comprende anche misure preventive, gestione dei rischi e comunicazione.
Il suo obiettivo è duplice:
- tutelare l’incolumità di lavoratori e visitatori;
- ridurre i danni a persone, beni e strutture.
È importante non confondere il piano di evacuazione con il piano di emergenza: il primo riguarda le azioni da compiere per lasciare l’edificio in sicurezza, il secondo ha un respiro più ampio e include anche la gestione delle criticità all’interno dell’azienda.
Normativa di riferimento
La normativa italiana in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro impone precisi obblighi in tema di piani di evacuazione.
I riferimenti principali sono:
- D.Lgs. 81/2008, art. 43, che stabilisce l’obbligo del datore di lavoro di adottare misure per la gestione delle emergenze, compresa l’evacuazione dei lavoratori.
- Decreto del 2 settembre 2021, che aggiorna le regole per la gestione dell’emergenza antincendio.
Il piano è obbligatorio per:
- tutte le aziende con almeno 10 lavoratori;
- aziende soggette a controllo dei Vigili del Fuoco (ex D.P.R. 151/2011);
- scuole, alberghi, centri commerciali, ospedali, strutture aperte al pubblico.
Il piano di evacuazione deve essere integrato nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Contenuti del piano di evacuazione
Un piano di evacuazione efficace include:
- Valutazione dei rischi specifici: incendio, fughe di gas, terremoti, esplosioni.
- Procedure operative da attuare in caso di emergenza.
- Planimetrie con indicazione di:
- vie di fuga;
- uscite di emergenza;
- estintori e dispositivi antincendio;
- punti di raccolta esterni.
Figure responsabili
Il piano individua le persone con compiti precisi:
- Coordinatore delle emergenze;
- Addetti antincendio: lavoratori incaricati di gestire la situazione fino all’arrivo dei soccorsi.
- Addetti al primo soccorso.
Sistemi di allarme e comunicazione
Il piano definisce anche come allertare i presenti, i numeri di emergenza da contattare e le modalità di evacuazione assistita per persone con disabilità.
Prove di evacuazione: obblighi e modalità
La prova di evacuazione, detta anche prova di esodo, è una simulazione controllata di una situazione di emergenza che potrebbe verificarsi all’interno di un’azienda o di qualsiasi altro ambiente di lavoro. Lo scopo principale è quello di esercitare tutto il personale a evacuare l’edificio in modo ordinato, seguendo le indicazioni operative contenute nel piano di emergenza.
Si tratta, a tutti gli effetti, di un’esercitazione pratica indispensabile per affrontare con prontezza eventi critici come incendi, terremoti, fughe di gas, allarmi bomba o altri scenari potenzialmente pericolosi. Attraverso la simulazione, lavoratori e responsabili imparano a mettere in atto le corrette procedure di evacuazione, riducendo i tempi di reazione e prevenendo situazioni di panico o comportamenti errati.
Le prove di evacuazione sono obbligatorie in tutte le aziende che, secondo quanto previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 81/08, devono redigere un piano di emergenza. L’obiettivo di queste esercitazioni è testare l’efficacia del piano e verificare la prontezza delle persone coinvolte nella gestione delle emergenze.
Fasi preparatorie
La prova deve essere eseguita almeno una volta all’anno. Prima dello svolgimento, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e gli addetti alla gestione delle emergenze si incontrano per analizzare il piano, definire le responsabilità operative e pianificare le modalità dell’esercitazione.
Il giorno stesso della prova, si tiene una breve riunione per assegnare i ruoli specifici e chiarire gli ultimi dettagli.
Simulazione operativa dell’emergenza
L’esercitazione viene avviata con l’attivazione di un segnale di allarme (acustico e/o visivo), simulando l’insorgere di un principio d’incendio. In questa fase vengono verificate anche l’efficienza degli impianti di allarme, dei rilevatori di fumo e dei sistemi di comunicazione interna. Se questi ultimi non sono disponibili, si ricorre a strumenti alternativi come segnalatori manuali.
Una volta lanciato l’allarme, si dà inizio all’evacuazione dell’edificio (o di una sua parte), coordinata dagli addetti all’emergenza. Questi hanno il compito di assistere tutte le persone presenti, inclusi eventuali visitatori o persone con disabilità, accompagnandole verso i punti di raccolta esterni previsti dal piano.
Durante tutta la fase di esodo:
- si controlla che nessuno rimanga nei locali;
- si mantiene la comunicazione tra i referenti interni;
- si simula la chiamata ai Vigili del Fuoco, senza effettivamente allertarli.
Verifica finale e verbale dell’esercitazione
Al termine dell’evacuazione, presso il punto di raccolta, il coordinatore dell’emergenza verifica la presenza di tutte le persone coinvolte. Solo quando viene confermata la completa evacuazione dell’edificio, l’esercitazione può dirsi conclusa.
Infine, viene redatto un verbale dell’intera prova, firmato dal RSPP, dagli addetti alla squadra di emergenza, dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e dal datore di lavoro. Questo documento serve a registrare eventuali criticità emerse e a pianificare miglioramenti.
Piano di evacuazione antincendio
Un caso specifico è quello dell’evacuazione per incendio. Il piano antincendio prevede:
- identificazione delle aree a rischio;
- presenza e funzionalità degli impianti di spegnimento;
- vie di fuga ben segnalate;
- chiusura sicura dei locali;
- chiamata dei soccorsi.
Il piano antincendio è parte integrante del PEE, ma richiede una formazione specifica per chi lo deve attuare.
Figure coinvolte nella gestione delle emergenze
Datore di lavoro
Il datore di lavoro è il responsabile dell’intera organizzazione dell’emergenza. Deve:
- redigere il piano;
- nominare gli addetti;
- garantire la formazione.
RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione)
L’ RSPP collabora nella valutazione dei rischi e nella stesura del piano.
Addetti antincendio e primo soccorso
Sono figure chiave durante le emergenze. Devono essere presenti in numero adeguato e formati con corsi riconosciuti.
Formazione obbligatoria: antincendio e primo soccorso
La formazione rappresenta uno degli strumenti più efficaci per garantire una gestione corretta e tempestiva delle emergenze. In particolare, gli addetti antincendio e gli addetti al primo soccorso devono ricevere un’adeguata preparazione teorica e pratica, come previsto dalla normativa vigente, frequentando il corso antincendio e il corso di primo soccorso.
Investire nella formazione non è solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica per tutelare la salute e la sicurezza delle persone presenti in azienda.
Conclusione
Il piano di evacuazione non è solo un obbligo normativo, ma uno strumento concreto per salvare vite umane. Dalla redazione alla prova pratica, ogni passaggio deve essere gestito con attenzione e responsabilità. Affidarsi a professionisti della formazione, come INNOVA, significa assicurare ai propri lavoratori un ambiente più sicuro e conforme alla legge.
Verifica subito se la tua azienda è in regola e valuta i corsi di formazione più adatti alle tue esigenze. La sicurezza non può aspettare.