Molte aziende del settore alimentare ci chiedono se le procedure HACCP debbano essere revisionate prendendo in considerazione il rischio di contaminazione da COVID-19.
Come può avvenire la contaminazione degli alimenti con il Coronavirus e cosa fare per prevenirla?
La contaminazione può avvenire tramite il contatto di una persona infetta, anche asintomatica, direttamente con l’alimento o il suo contenitore/confezione. Le mani sporche o non adeguatamente lavate e il droplet (contagio attraverso gli starnuti e colpi di tosse) sono veicolo di trasmissione e mettono a rischio l’integrità dell’alimento e di conseguenza del suo consumatore.
Al momento non ci sono ancora studi scientifici che dimostrano la durata del virus su cibi o superfici, ma non per questo dobbiamo sottovalutare il rischio di trasmissione visto l’alto tasso di infettività del Covid-19.
Di seguito riportiamo una serie di misure igienico sanitarie consigliate dai nostri tecnici sulla base di quanto suggerito dal governo italiano con i vari DPCM emanati:
- lavarsi spesso e con attenzione le mani, preferibilmente con acqua calda per massimizzare l’efficacia del sapone;
- utilizzare i gel igienizzanti e disinfettanti mani;
- utilizzare mascherine contenitive per azione preventiva (non obbligatoriamente di categoria ffp2 o ffp3 – vedi nello specifico questo articolo sulle mascherine);
- se vengono utilizzati i guanti, cambiarli frequentemente;
- evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
- evitare abbracci e strette di mano;
- mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro;
- non toccarsi occhi, naso e bocca;
- coprirsi bocca e naso con un fazzoletto di carta quando si starnutisce e/o tossisce e poi gettarlo via;
- pulire giornalmente ed organizzare una sanificazione periodica dei locali in tutti i suoi ambienti e attrezzature.
In merito all’ultimo punto precisiamo qual è la differenza tra pulizia, sanificazione e disinfezione (non sono sinonimi).
Con pulizia si intendono tutte le azioni svolte per rimuovere lo sporco visibile come macchie di grasso, liquidi, eliminazione di polvere, peli, capelli e rimozione di altro materiale organico.
La sanificazione è lo step successivo alla pulizia e prevede le operazioni mirate all’eliminazione di germi e batteri con l’utilizzo di detergenti a base chimica.
La disinfezione invece è più invasiva e ha lo scopo di distruggere germi patogeni, nonché Virus e Batteri responsabili all’insorgenza di malattie, tramite mezzi chimici, fisici (calore, vapore, acqua bollente) o meccanici (filtri che intrappolano le spore).
Per l’emergenza Coronavirus è prevista la sanificazione dei locali con prodotti a base di ipoclorito di sodio 0.1% o alcool. È richiesta una particolare attenzione alle superfici toccate di frequente che possono comprendere i serramenti di porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari e, ovviamente, le attrezzature di lavoro.
Bisogna fare un’integrazione al manuale HACCP per questa specifica emergenza?
Il Rischio Virus come da buone prassi viene preso in considerazione e trattato sia nella stesura del manuale di autocontrollo che nelle argomentazioni previste nella formazione degli addetti alla manipolazione degli alimenti. Se la voce è già presente nel documento, e gli addetti sono stati adeguatamente formati, non sono previste ulteriori integrazioni.
Per sapere di più, leggi il nostro articolo sul corso HACCP.
Ricordiamo che dal 22 Marzo 2020 fino al termine dell’emergenza, le attività alimentari come per esempio ristoranti, pizzerie e gastronomie, possono svolgere la loro attività solo tramite consegna a domicilio.
L’attività di consegna, anche se solo momentanea, dev’essere dichiarata in Camera di Commercio al fine di modificare/aggiungere il codice ATECO relativo. L’azienda dovrà accertarsi con il proprio consulente della copertura assicurativa INAIL per i lavoratori che si occuperanno del trasporto e consegna degli alimenti.
Inoltre dovrà essere aggiornato il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) individuando i rischi che comporterà la nuova attività e adottando le opportune misure di prevenzione e protezione (formazione, manutenzione del mezzo, DPI, ecc.).
Bisogna fare una comunicazione al ULSS per la consegna a domicilio di alimenti?
La Regione Veneto ha precisato con la Circolare prot. 136128 del 27/03/2020 che non è necessario effettuare alcuna comunicazione di aggiornamento della registrazione sanitaria per il confezionamento, la consegna a domicilio e il trasporto dei pasti e prodotti alimentari in quanto tale attività risulta già ricompresa tra le possibili attività svolte dagli operatori del settore alimentare già registrati per attività di ristorazione e per commercio di alimenti e bevande.
Resta fermo quanto già riportato riguardo l’aggiornamento del piano HACCP al fine di garantire la protezione degli alimenti dalla contaminazione ed il mantenimento delle temperature di conservazione (caldo e freddo).
Il nostro staff, esperto in igiene alimentare e sicurezza sul lavoro, è a disposizione.